La storia del Lago di Barrea

dal primo progetto della diga alla zona umida di importanza internazionale

DAL PRIMO PROGETTO DELLA DIGA ALLA ZONA UMIDA DI IMPORTANZA INTERNAZIONALE​

un esempio di conservazione dinamica dell’ambiente

Il primo progetto per la realizzazione da parte della Società Terni di due bacini nei pianori di Opi e Barrea fu fortemente osteggiato dal Presidente e fondatore del Parco Erminio Sipari, il quale riuscì a scongiurare che il paesaggio dell’appena istituito P.N.A. fosse ampiamente deturpato. Inoltre, nella zona destinata ad essere sommersa, oltre ai campi più fertili, c’erano opere e servizi pubblici tra cui quattro mulini ad acqua, un’officina elettrica, due fornaci per la fabbricazione di mattoni, un lanificio e soprattutto il cimitero e un’antica chiesa molto importante per i barreani, S. Maria delle Grazie, anticamente detta S.Maria della Baia. Nel dopoguerra il progetto fu ripreso e realizzato, senza deturpare la valle, grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte, soprattutto dagli ingegneri italiani, nell’ambito della geomeccanica.

L'accordo tra PNALM ed ENEL sul controllo del livello dell'acqua ha permesso la crescita di piante acquatiche, indicatori biologici sensibili all'inquinamento.

Anche se di modeste dimensioni, quella di Barrea è annoverata tra le dighe costruite negli anni ’50 come un’opera di notevole interesse dato che fu concepita in maniera tale da riuscire a sfruttare la topografia locale e la qualità del materiale impiegato per consentire un volume di invaso molto elevato rispetto a quello dello sbarramento.
La realizzazione dell’invaso artificiale si rese necessaria ai fini dell’elettrificazione e della modernizzazione del Paese. È il primo serbatoio posto a monte degli impianti sul Sangro e ha la funzione di regolare la portata del fiume.
Dopo l’allagamento della valle la Chiesa di S.Maria delle Grazie fu ricostruita identica nella parte alta del paese. Le pietre e le parti più importanti furono smontate, numerate e ricollocate nelle stesse posizioni.

Testo © Stefano Quaranta
Foto © Marco Buonocore
Prima
Dopo
Il Lago di Barrea è stato riconosciuto zona umida d’importanza internazionale ed inserito nell’elenco della Convenzione di Ramsar dal 1971.
Recentemente è stato siglato un accordo tra il P.N.A.L.M e ENEL per limitare le fluttuazioni del lago favorendo lo sviluppo delle macrofite, ossia di vegetazione acquatica formata da alghe di grandi dimensioni e da piante sommerse. Queste sono indicatori biologici molto sensibili all’inquinamento e rappresentano un esempio di conservazione dinamica dell’ambiente.

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