Vieni alla scoperta della

Vallis Regia

Dove natura, storia e tradizioni si incontrano

UN PÒ DI STORIA DELLA VALLE​

Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise c’è una valle dalla storia che si perde nel tempo: la Vallis Regia. È stata frequentata stagionalmente nel paleolitico superiore e poi, a partire dal I millennio a.c., popolazioni stanziali di agricoltori e allevatori, l’hanno scelta come casa.

Ora la popolano tre piccoli paesi: Barrea, arroccata su una rupe che domina la valle, Civitella Alfedena e Villetta Barrea. Al centro c’è il Lago di Barrea e tutt’intorno quell’anfiteatro formato da foreste e montagne, le principali del Parco.

Questo contesto rappresenta l’essenza di una natura forte e selvaggia; un ambiente ricco di biodiversità con specie endemiche tipiche di questo angolo di Appennino Centrale. Ed è qui, che con le nostre escursioni guidate, vi accompagneremo lungo i sentieri, per raccontarvi e farvi conoscere le unicità di questo territorio.

Il borgo medioevale di

Barrea

E il suo legame con la Vallis Regia

I nomi Barrea e Vallis Regia sono sempre stati legati e la loro origine si perde nel tempo.

Nella metà dell’VIII secolo, tra le anse del fiume Sangro, sorse in questa valle il Monastero di S.Angelo, divenuto famoso per frequenza di asceti, osservanza monastica,  ma anche per ricchezze e poderi. 

Nel X secolo gli ungari lo distrussero e in seguito fu fatto riedificare dal Padre benedettino Azzone, sullo sperone roccioso dove oggi sorge Barrea. Il nuovo edificio, oltre ad essere un luogo pio, assolveva a funzioni difensive ed intorno ad esso iniziò a svilupparsi il centro abitato.

Il Cardinale Leone Ostiense, discepolo di Vittore III, sostiene che la sua posizione apicale sulle profonde gole del Sangro, le sue alti pareti tipiche di una fortezza, indussero Azzone a denominarlo eloquentemente “Bale”, dal greco “gettare”, che unito all’attributo “regio” avrebbe poi generato Barreggio.


All’inizio dell’XI secolo, l’abate di Montecassino che in seguito divenne Papa Vittore III, nei suoi Dialoghi parla della valle di Barrea “in valle quae dicitur Regis” (nella valle che fu detta del Re). Anche Re Lodovico II, che qui passò, usa lo stesso toponimo, “Vallis Regis”.

Ma la Vallis Regia era già nota ai romani e ancor prima a quei popoli preitalici che la abitavano, i Safini (o Sanniti).

I resti trovati in questa valle, le ricche tombe e le rare pietre con simboli epigrafici, fanno pensare che in questo estremo confine con la gente marsa si raccogliesse un centro “d’aristocrazia” della tribù caracena, una delle popolazioni safine.

safini

vieni a vivere un'

Esperienza in natura

Le nostre escursioni e attività tra le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise consentiranno una profonda immersione nella natura, un’esperienza che offre sempre grandi emozioni. Inoltre, ti guideremo attraverso i piccoli borghi, veri e propri scrigni, ricchi di cultura e tradizioni.