Il Castello di Barrea
tra storia e suggestione
La presenza silenziosa ed impenetrabile del Castello di Barrea assume un significato profondo nella mente della comunità e dei turisti
La Rocca si erge alta e orgogliosa e veglia solenne sulla Vallis Regia
Il “Castello” di Barrea, in realtà, è un bastione difensivo, con la precisa funzione di presidiare il sottostante borgo abitato, rendendolo praticamente inespugnabile.
Questo affascinante vegliardo ha sufficiente autorevolezza per raccontare secoli e secoli di storia con i suoi eventi, protagonisti, e suggestioni.
Durante le convulse vicende del feudalesimo, nel Basso Medioevo, fa la sua comparsa nel territorio di Barrea, il “Castello”. Siamo intorno al 1017 e i Di Sangro, i primi feudatari, come risulta dal “Catalogus baronum”, erigono una prima torre a sezione quadrata con lo scopo di proteggere il nucleo residenziale e gli abitanti dalle continue e spesso feroci incursioni nemiche.
Tra le tante distruzioni subite, in un periodo storico non certo pacifico, la più nota è quella delle truppe pontificie del cardinale Giovanni Colonna che nel 1230, punirono i Di Sangro rimasti fedeli all’Imperatore Federico II.
È facile immaginare quante storie siano accadute alle due torri: eventi felici o tristi che questa imponente costruzione ha visto, nonostante gli effetti del tempo, della natura e delle persone.
La rocca fu ricostruita e continuò a vegliare solenne sulla valle. Nel 1400, i marchesi Caldora subentrati ai Di Sangro fanno edificare il secondo torrione, a pianta circolare che completa il profilo e la funzione del bastione difensivo.
Il Castello è poi passato di mano in mano, resistendo a guerre, terremoti ed incuria, fino ad essere acquistato, nel 1864, dalla famiglia Di Loreto.
Oggi, potendo visitare l’interno e godere dello straordinario colpo d’occhio sul paesaggio circostante, non è il dato storico, pur nella sua rilevanza, ad avere il dominio della memoria: nell’immaginario collettivo della comunità (ma anche del turista) questa presenza, per anni silenziosa ed impenetrabile, assume un senso più profondo ed intangibile. Non è difficile immaginare quante storie siano passate sotto le due torri: quanti eventi quotidiani, gioiosi o drammatici, questa imponente costruzione abbia guardato ed accompagnato, sfidando l’accanimento del tempo, della natura e degli uomini.
Testo © Roberta Di Cola
Foto © Marco Buonocore
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